Anche quando un’erba medicinale è generalmente ritenuta innocua, è consigliabile essere cauti. Non abbassate mai la guardia solo perché sull’etichetta del prodotto compare la parola “naturale”.
Un’enciclopedia erboristica afferma: “Un lato spiacevole di questa materia è che certe erbe sono proprio pericolose.
Purtroppo alcuni non trattano con il dovuto riguardo nessuna erba medicinale, pericolosa o benefica che sia”.
I composti chimici contenuti nelle erbe possono alterare il ritmo cardiaco, la pressione sanguigna e la glicemia.
Pertanto, chi è cardiopatico, iperteso o ha problemi di glicemia, come il diabete, deve stare particolarmente attento.
Di solito comunque gli effetti collaterali si limitano a reazioni di tipo allergico, come mal di testa, capogiri, nausea o eruzioni cutanee.
Si dice inoltre che le erbe medicinali provochino un “peggioramento iniziale” con sintomi simili a quelli dell’influenza o d’altro genere.
Chi si cura con le erbe sembrerà peggiorare prima di migliorare.
È opinione generale che questa reazione sia causata dalle tossine che vengono espulse dall’organismo nei primi stadi della fitoterapia.
Il fatto che di tanto in tanto muoia qualcuno per cause legate all’assunzione di prodotti erboristici sottolinea la necessità di esercitare cautela e di farsi guidare da un esperto.
Per esempio l’efedra, impiegata generalmente per dimagrire, può anche far salire la pressione. Oltre un centinaio di decessi verificatisi negli Stati Uniti sono stati attribuiti a prodotti a base di efedra.
Ciò nonostante Steven Karch, un patologo di San Francisco, afferma: “Che io sappia, le uniche persone, che si curavano con l’efedra, che sono morte, soffrivano di qualche grave affezione delle coronarie o l’avevano assunta in dosi eccessive”.
Il dott. Logan Chamberlain, autore di un libro sugli integratori a base di erbe, dice: “Praticamente ogni volta che negli ultimi anni la cronaca ha parlato degli effetti nocivi delle erbe medicinali si trattava di casi in cui non erano state seguite le istruzioni.
I dosaggi raccomandati sui prodotti affidabili sono innocui e addirittura prudenti. Non ignorateli, a meno che non abbiate il parere di un erborista competente”.
L’erborista Linda Page dà questo saggio consiglio: “Anche in caso di gravi problemi di salute, la cosa giusta sono le dosi moderate, mai quelle eccessive. Potete ottenere risultati molto migliori concedendovi più tempo e seguendo una cura più blanda.
Ci vuole tempo per rimettersi in salute”.
Come spiega un testo di erboristeria, certe erbe medicinali sono dotate di un meccanismo di protezione che causa automaticamente una reazione in caso di iperdosaggio.
Per esempio, un’erba usata come rilassante provoca il vomito se presa in quantità eccessiva. Ad ogni modo questa caratteristica, che non tutte le erbe hanno, non elimina il bisogno di attenersi a un dosaggio sicuro.
Molti comunque ritengono che, perché un’erba medicinale faccia effetto, se ne debbano assumere quantità sufficienti e nella forma giusta. A volte il solo modo per farlo è adoperare un estratto.
È così per il ginkgo (Ginkgo biloba), usato da tempo per migliorare la memoria e la circolazione, dato che ci vogliono diversi chili di foglie per ottenere una sola dose efficace.
Un miscuglio potenzialmente pericoloso
Le erbe possono interagire con altri medicinali in diversi modi.
Per esempio, possono accentuare o attenuare l’effetto di un farmaco, far sì che venga eliminato dall’organismo più rapidamente del solito o accrescere il rischio di effetti collaterali.
L’iperico (Hypericum perforatum), detto anche erba di San Giovanni, che in Germania viene spesso prescritto per gli stati depressivi lievi o modesti, rende l’eliminazione di molti farmaci due volte più rapida del normale, riducendone così l’efficacia.
Se dunque state prendendo qualche farmaco, incluse le pillole anticoncezionali, consultate il vostro medico prima di fare uso di erbe medicinali.
Un libro sulle virtù curative delle erbe afferma: “Alcool, marijuana, cocaina e altre sostanze che agiscono sull’umore, nonché il tabacco, possono causare interazioni potenzialmente letali se associati con certe erbe medicinali.
Il buon senso impone di evitare [tali sostanze], particolarmente nel corso di una malattia”. Anche le donne in stato di gravidanza e quelle che allattano dovrebbero prendere seriamente questo consiglio.
Quanto alle erbe stesse, un’opera di consultazione dà questo utile avvertimento: “Se rimanete incinta mentre vi state curando con un’erba medicinale, informate il vostro medico e smettete di prenderla finché non ne avete parlato con lui. Cercate di ricordare la dose esatta e per quanto tempo avete assunto la sostanza”.
“I pericoli di curarsi da sé, con le erbe sono diversi”, dice un’enciclopedia erboristica.
Come tutti i medicinali, le erbe vanno usate con cautela, con cognizione di causa e, naturalmente, con equilibrio.